
Differenziare negli investimenti con un metodo razionale e strutturato
9 Febbraio 2021Il concetto di differenziazione dell’investimento è vecchio come la finanza e se ne parla da sempre e anche un po’ a sproposito, senza un metodo preciso e scientifico.
Differenziare lo sappiamo tutti cosa voglia dire, se ho un budget da investire di X non comprerò tutte azioni super volatili (sempre che non si sia trader professionisti, questo mediamente vale per l’investitore medio) o solo immobili o solo quadri di arte moderna o solo crypto o solo obbligazioni con rendite minime ecc. ecc.
Cercherò un balancing di convenienza anche in base alle mie proprie passioni, competenze e attitudini per avere una parte più solida, una parte minima a rischio massimo e potenziale enorme di rendita e una sezione bulk che sia divisa tra redimenti a rischio medio.
Come dicevamo, il vantaggio di una differenziazione è sicuramente quello di “casacare in piedi” anche in caso un singolo investimento vada male, evitando che tutto il proprio capitale sia a rischio elevato o quasi nullo con rendite quasi pari allo zero. La regola non è un dogma, è evidente che se una persona ha in mente di investire in immobili per aprire una attività specifica, anche se la crescita immobiliare è bassa genererà un altro tipo di rendita, quindi può essere comunque considerato bilanciato per le finalità dell’investitore.
Cerchiamo di schematizzare in modo scientifico come può essere affrontato un bilanciamento di investimento in tre modalità (rischio alto, rischio medio e rischio basso).
Partiamo dalla prima opzione nella quale un investitore abbia competenza in tutti questi settori e possa differenziare in modo libero tra:
- oro e soldi in cassetta di sicurezza
- conto corrente
- immobiliare
- obbligazioni
- fondi di investimento a capitale garantito
- piani di accumulo azionari
- arte e beni di lusso
- azionario puro
- cryptovalute
Partendo da un capitale di 100 un possibile piano di differenziazione sarebbe il seguente:
E’ importante che il rapporto tra rendita e rischio e tra rendita e competenza rimanga abbastanza invariato perché il piano sia plausibile e non troppo sbilanciato.
Nel piano a rischio alto abbiamo 630 nel parametro del rischio, mentre nel piano a rischio basso 320, quindi circa la metà, la competenza necessaria come si vede è più elevata con un rischio maggiore ed è ovvio perché se ci spingiamo nel mondo del volatile come il trading, ci vorrà sicuramente studio, tempo e conoscenza maggiore che semplicemnte si scelga di tenere i soldi su un conto corrente o comprare un immobile.
Vediamo ora una soluzione più “realistica” dove ogni piano è composto da massimo tre tipi di investimento:
Abbiamo scelto per il rischio minimo conto corrente, immobili e fondi di investimento per un leggero brivido… Mentre nel piano a rischio alto un bulk su conto corrente e poi il 60% investito tra cryptovalute e trading… il rischio medio invece delinea una personalità più solida che investe in arte e beni di lusso come orologi, in immobili e una parte importante in piani di accumulo azionari.
Insomma non esiste una soluzione ottimale, lo sappiamo, ma dare una struttura di pensiero può essere un modo concreto e solido di approcciare il mondo degli investimenti di capitali.
Se volete divertirvi a modificare il file e fare delle prove potete scaricare qui piano di investimento differenziato in excel